L'origine del convento, che domina la Valle beneventana, si fa risalire fra il 1486 e il 1491; qui vi si insediò una comunità francescana di frati conventuali, i quali alimentarono la devozione all'Immacolata Concezione, a San Francesco, a Sant'Antonio e, dal '600, a San Liberatore. Il terremoto del'688 lo rase al suolo tanto che i frati lo abbandonarono facendovi ritorno soltanto nel '775, quando, ultimata la costruzione del Convento, venne costruita la Chiesa nello stile che molti hanno voluto attribuire al Vanvitelli. Il perimetro del Convento è perfettamente quadrato, sul lato est di questo sorge la Chiesa. Di particolare pregio è il chiostro settecentesco, imponente con le sue arcate alte, una volta abbellito da stucchi andati persi nell'ultimo restauro. Al centro del chiostro è situato un antico pozzo di pietra, lo scalone, che conduce al piano superiore alle celle dei frati, si dice anch'esso attribuito al famoso architetto Luigi Vanvitelli. la chiesa è di stile barocco, un barocco elegante e semplice. Di grande valore sono l'Altare Maggiore e la Balaustra che delimita il presbiterio di marmi policromi; di minore importanza sono gli altari laterali; sull'Altare Maggiore è situata l'effigie della Madonna di Loreto da cui il Santuario prende il nome. L'antico campanile, demolito nel 1955 è ora sostituito da uno più alto, fatto di mattoni in uno stile vagamente romanico. Il convento è sede di una biblioteca e di un piccolo museo cappella.